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La spiritualità è dentro di te (anche se forse non nel modo in cui pensi)



Ci sono momenti nella vita in cui, nonostante tutto il lavoro fatto su di noi, sentiamo che manca qualcosa. Abbiamo letto libri, fatto percorsi di crescita, magari anche anni di terapia, eppure c’è ancora quella sensazione sottile di non essere del tutto libere. Di non essere ancora pienamente noi stesse.


Forse perché la spiritualità non è solo qualcosa da comprendere, ma qualcosa da incarnare.

La spiritualità non è fuori di noi. Non è pregare, non è fare yoga, non è recitare un mantra. Non è nemmeno pensare positivo o cercare di essere “anime belle”.


La spiritualità è dentro. È il modo in cui vivi. È il modo in cui scegli di vedere e di sentire la vita, da dentro di te, piuttosto che lasciarti guidare da quello che accade fuori.


Il cuore: il tuo centro, il tuo motore, la tua bussola

Essere spirituali significa vivere dal cuore. Non in senso romantico o sentimentale, ma in senso energetico e pratico. Il cuore è il nostro centro di coerenza, il punto in cui corpo, mente ed energia si incontrano. È lì che si trova la nostra vera guida interiore.


Quando il cuore è aperto e libero, ci sentiamo allineate, in uno stato di flusso. Prendiamo decisioni con chiarezza, ci sentiamo connesse con noi stesse, con gli altri e con la vita.


Ma quando il cuore è chiuso, ferito, appesantito? Quando dentro di noi ci portiamo strati di dolore, di condizionamenti, di paure? È qui che nasce il disallineamento.


Le ferite del cuore: quando la spiritualità diventa una gabbia mentale

Molte di noi hanno già lavorato su di sé. Hanno analizzato il passato, compreso le proprie dinamiche, capito da dove vengono certe paure o blocchi. Ma sapere perché siamo così non basta.


Se la guarigione resta solo un concetto mentale, resta incompleta.

Le ferite del cuore – quelle che ci fanno sentire non abbastanza, non meritevoli, non al sicuro – non si sciolgono solo con la consapevolezza. Si sciolgono quando la guarigione arriva nel corpo, nell’energia, nel cuore.


Ecco perché certe ferite sembrano non andarsene mai, nonostante tutto il lavoro fatto. Perché le tratteniamo non solo nei nostri pensieri, ma anche nelle nostre cellule, nel nostro campo energetico, nel nostro respiro.


La crisi: non una condanna, ma una nuova possibilità

A volte sentiamo di essere bloccate. Di non riuscire a sbloccare quel “qualcosa” che ci permetterebbe di essere finalmente libere, di vivere con più leggerezza.


In quei momenti, ci diciamo che forse è solo il nostro destino. Che certe cose non cambiano.

Ma la verità è che non siamo bloccate. Siamo solo davanti a un bivio.


La parola crisi deriva dal greco krísis, che significa scelta, decisione. La crisi non è una condanna. È il momento in cui la vita ci chiede: che cosa scegli di essere?

  • Scegli di restare nelle vecchie strutture, nelle vecchie ferite?

  • O scegli di trasformarle, di integrarle, di liberarti?


Come faccio a sapere se sono spirituale?

Forse, a questo punto, ti starai facendo una domanda: come faccio a sapere che sono spirituale?


La spiritualità è qualcosa che ho o che mi manca? È qualcosa che devo trovare, imparare, migliorare?


E la risposta è: sei già spirituale. Sempre. Anche quando non te ne rendi conto. Anche quando ti senti persa. Anche quando pensi di non esserlo abbastanza.

Essere spirituali significa semplicemente essere.


Non vuol dire eliminare i problemi o le emozioni difficili. Vuol dire imparare a navigarli con una prospettiva diversa. Vuol dire smettere di identificarsi con il trauma-dramma di questa realtà e iniziare a vedere oltre.

Tutto è interconnesso. Tutto è uno. E tutto, sempre, parte da dentro.


Perché prendersi cura del cuore?

Perché il cuore è la chiave.

Non siamo qui per soffrire. Non siamo qui per lottare contro la vita. Siamo qui per vivere, per essere, per esprimere chi siamo davvero.


Prendersi cura del cuore significa smettere di lasciarsi definire dal passato. Significa aprirsi alla possibilità di una vita più leggera, più fluida, più gioiosa. Significa allenare il muscolo della spiritualità, che non è altro che il muscolo della presenza, della connessione con sé stesse.


E allora, la vera domanda è: sei pronta a vivere da dentro? Sei pronta a scegliere di essere pienamente te stessa?


Qualcosa di speciale sta arrivando…

Se queste parole risuonano in te, resta sintonizzata. Sto preparando qualcosa che potrebbe essere il tassello mancante che stavi cercando.


Presto condividerò qualcosa che ti aiuterà a vivere davvero la tua spiritualità, non come un concetto, ma come un’esperienza concreta.


Perché la spiritualità non è qualcosa che impari. È qualcosa che sei.


 
 
 

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