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Calma interiore: la guida non richiesta per chi "non ce la fa"

La calma non è innata: è una muscolatura che puoi allenare.

Momenti di calma al mare
Momenti di calma al mare


L’altro giorno qualcuno mi ha chiesto: "Come fai ad essere sempre così calma anche quando le cose vanno storte?"


La risposta è semplice: non lo sono sempre. Anch’io mi arrabbio, mi irrito, mi sento ferita. La differenza è che ho costruito quella che io chiamo la mia muscolatura emotiva ed energetica. Il che non significa che sono una sorta di guru zen (anzi, forse mi incazzo più di prima! No, non di più, diciamo che mi incazzo meglio!) e nemmeno significa che le tempeste spariscono. Significa che non mi trascinano più. Perché ho appreso come restare al centro, anche quando tutto rema contro.


Sì, lo so, ti aspettavi una sorta di pulsante “calma immediata”. Oppure un drago sputa fuoco che annienti tutti i fastidi! Spoiler: non esiste (il pulsante - il drago forse si!) Nel frattempo... puoi allenarti!

Il peso delle armature invisibili

Da bambini abbiamo bisogno di una sola cosa: essere amati. Siamo indifesi, totalmente dipendenti. L’amore è l’unica garanzia di sopravvivenza che conosciamo.

E per ottenerlo siamo disposti a qualsiasi cosa:

  • spegnere la spontaneità

  • soffocare la rabbia

  • sacrificare la gioia

  • abbandonare noi stessi

Così nasce la maschera. Così adottiamo strati di protezione che per un tempo ci salvavano, ma da adulti ci limitano. Meccanismi subdoli e automatici che ci fanno reagire in modo automatico, prevedibile, rigido, compensativo.

Esempi quotidiani (che tutti fanno, ma pochi ammettono)

  • Sopportare qualcosa che chiaramente non ti sta bene, perché “sei una brava persona” e non vuoi rischiare di deludere nessuno.

  • Tenere dentro rabbia o frustrazione, sorridendo all’esterno, perché hai paura che dire ciò che senti possa ferire gli altri.

  • Rinunciare ai tuoi desideri o alla tua opinione nelle conversazioni importanti, per paura di essere giudicata o creare conflitto.

  • Dire sì alle richieste degli altri anche quando senti un chiaro no dentro di te, per non sentirti in colpa.

Ecco, questo è il tipo di comportamento che ti fa sentire una "brava persona"… ma dentro ti fa ribollire.

Se ti riconosci, non stai sbagliando. Stai solo vivendo schemi che hai imparato da bambina/o, strategie infallibili che un tempo ti proteggevano, ma che ora ti limitano (e che francamente cominciano a starti anche un po' sulle balle).

Il lavoro più potente è dentro di te

Il lavoro più potente è dentro di te. Non consiste nel cambiare gli altri o le circostanze.

Fin qui nulla di nuovo, dirai.

La vera svolta è un’altra: imparare a intercettare il giudizio che nutri su di te. Perché ogni volta che reagiamo – attaccando, ritirandoci, incassando in silenzio o rimuginando per ore – c’è sempre un dito nella piaga che ci spinge: il giudizio interiore.

Quella voce che sussurra: “sono sbagliata, ho sbagliato, è colpa mia, non ce la faccio”. E quando riesci a vederla per quello che è, accade qualcosa di potente. È come disinnescare una bomba: la tensione si scioglie e in quel punto preciso nasce la calma.

Calma significa questo: guardarsi dentro, smascherare dinamiche subdole, distinguere la propria voce da quella della paura o del dovere.

Io ci ho messo più di vent’anni a smontare le mie armature (ed è sempre un percorso in divenire). Non con manuali o frasi motivazionali, ma accogliendo proprio quelle parti scomode che avevo riempito di giudizi.

E ogni volta che le riconoscevo, perdevano presa su di me. Ogni volta che vi portavo presenza, respiravo un po’ più libera.

La calma non è assenza di emozione

Costruire una muscolatura emotiva significa quindi stare con quello che senti senza esserne schiava:

  • Rabbia: riconoscerla come segnale, non come ordigno.

  • Paura: accoglierla senza lasciarsi paralizzare.

  • Senso di colpa: usarlo come bussola, non come padrone.

Da un punto di vista psicologico, è il cuore della regolazione emotiva. Da un punto di vista energetico, significa portare presenza al centro del cuore, anche quando tutto intorno ti dice di stare nella testa.

La scoperta di sé

La cosa affascinate? Lungo questo percorso emergono sia risorse che punti ciechi:

  • Risorse: resilienza, creatività, qualità personali sottovalutate, nuove possibilità

  • Punti ciechi: testardaggine, paura di mollare il controllo, abitudini che limitano, necessita di "avere ragione"...

Quando li osservi, smettono di dominarti. Il mio consiglio non richiesto


Puoi allenare la tua muscolatura energetico-emotiva anche con micro-azioni pratiche:

  1. Chiudi gli occhi. Inspira e pensa: “E se non ci fosse nulla di sbagliato in tutto ciò?”

  2. Espira e pensa: “Cosa posso scegliere ora che porterebbe più spazio a questa situazione?.”

  3. Apri gli occhi e nota una cosa: non sei morta, non sei scoppiata, e forse sei anche più viva di prima.

Se ti va, prova questo mini-esercizio da 2 minuti. Nota la differenza.


La pace nasce dall’integrità

La vera pace non arriva perché fuori tutto è perfetto. Arriva quando smetti di combattere con te stessa. Quando distingui la tua voce dalle paure e dai doveri automatici. Quando accetti che non sei sbagliata, ma puoi scegliere diversamente.

Allora accade qualcosa di potente:

  • puoi affrontare difficoltà senza crollare

  • puoi dire no senza sentirti egoista

  • puoi amare senza annullarti

La calma non è un dono innato. È un muscolo che si costruisce giorno dopo giorno. E una volta che ce l'hai, nessuno te lo può portare via. Perché non è più una tecnica. È parte di te.

 
 
 

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