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Il cuore bloccato: 5 segnali invisibili che ti stanno chiedendo di ascoltarti


Donna con mano sul cuore
Donna con mano sul cuore

Ci sono momenti in cui la vita sembra scorrere... ma tu no.

Fai quello che “dovresti fare”: hai una routine, porti avanti impegni, relazioni, progetti. Non c’è niente che non vada davvero — eppure dentro senti qualcosa che stride. Un’assenza difficile da nominare, una sensazione sottile ma insistente. Come se mancasse un pezzo di te all’appello.


Se ti sei senti così, potresti avere il cuore “in modalità off”. Non chiuso per scelta… ma dimenticato, trascurato, lasciato ai margini. Non è colpa tua. La maggior parte di noi è cresciuta imparando a ragionare, risolvere, reagire. Ma non ci hanno insegnato a percepirci.

E il cuore, quando non viene riconosciuto, smette di guidare.


Ma cosa significa davvero avere il cuore bloccato?

Un cuore bloccato non è rotto, ma fuori contatto. È come un faro che emette luce fioca: c’è, ma non illumina la strada.


Succede quando:

  • Hai imparato a ignorare ciò che senti per “fare la cosa giusta”.

  • Ti sei adattata così tanto da non sapere più cosa desideri davvero.

  • Sei diventata brava a contenerti, a controllarti, a trattenere emozioni e impulsi.


E quando il cuore non fluisce più, iniziano ad apparire segni invisibili che, spesso, vengono archiviati come “stanchezza” o “normalità”.


Ma non sono normali. Sono campanelli d’allarme.


5 segnali che il tuo cuore ti sta chiamando (e forse non te ne sei accorta)

1. Prendi decisioni solo con la testa. Ti sei abituata a pensare sempre razionalmente, anche quando senti una sottile tensione interna. La parte intuitiva, quella viscerale, è zittita. La tua bussola è diventata la logica, ma a volte non sai più dove stai andando.


2. Ti critichi continuamente. Hai una voce interiore che ti spinge sempre a fare di più, meglio, diversamente. È una tensione costante verso una perfezione che non esiste, e ti lascia esausta, vuota, mai abbastanza.


3. Le relazioni sono “giuste”, ma manchi tu. Hai rapporti corretti, funzionali, ma ti mancano profondità, complicità e spontaneità. Senti che sei sempre in un ruolo e non riesci ad essere naturalmente te. Il cuore non si apre davvero, resta trattenuto, distante.


4. Non vivi le emozioni, le subisci. Invece di attraversarle con consapevolezza, le emozioni ti travolgono o restano sotto pelle, come rumori di fondo che non riesci a decifrare. Ti senti spesso confusa, reattiva o distaccata, e finisci per evitare ciò che senti, perché non sai bene come gestirlo. 

5. Il tuo corpo è contratto. Hai tensioni che ormai consideri normali: spalle rigide, respiro corto, mascella serrata. Ma il corpo parla, soprattutto quando il cuore tace. Se non sei in contatto con il tuo corpo, non sei davvero in contatto con il tuo cuore. Corpo e cuore vanno di pari passo: quando uno si chiude, anche l’altro smette di fluire.

Il cuore non si spegne: si nasconde. E aspetta.

Aspetta che tu lo ascolti. Aspetta che tu ti fermi. Aspetta che tu smetta di chiederti “cosa c’è che non va” con la testa… e inizi a sentire da dentro.

Sto mettendo a punto una risorsa (gratuita!) per aiutarti a riconoscere se il tuo cuore è bloccato e — soprattutto — dove. Perché ogni cuore ha la sua storia, e anche la sua porta d’accesso.


Il cambiamento non inizia dalla testa. Inizia dal cuore.


E tu puoi iniziare a percepirti di nuovo, adesso.


Nei prossimi giorni, condividerò la mia risorsa. Un piccolo strumento per una grande verità: ritrovare te stessa.


Se qualcosa in te si è acceso anche solo leggendo queste parole, ascoltalo. È il cuore che sussurra.

 
 
 

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